Le laboriose monache regine della pasticceria siciliana

dolci tipici siciliani

La Sicilia, cuore del mediterraneo, è una terra ricca di storia, cultura e tradizioni culinarie. Tra queste ultime, un posto di primo piano spetta alla pasticceria siciliana, che vanta un'ampia varietà di dolci, ognuno con le sue caratteristiche e la sua Città o area di origine.

Un ruolo importante nella diffusione e nello sviluppo della pasticceria siciliana è stato giocato sicuramente dalle monache di clausura e non, che all'interno dei conventi si sono dedicate per secoli alla preparazione di prelibati dolci siciliani, da mangiare con la bocca e "con gli occhi".

Alle prime monache stabilitesi in Sicilia, nel corso del VII° secolo si aggregarono religiose provenienti dall'Oriente, molte di queste, provenienti da comunità monastiche bizantine e bizantine-arabe, portarono con sé le loro conoscenze in materia di cucina e pasticceria.

Nel corso dei secoli successivi, la presenza di conventi in Sicilia si consolidò e con essa anche l'attività dolciaria delle suore, attività che, per le religiose di clausura, costituiva oltre ad una forma di espressione creativa l’unico "canale" di "contatto" con il mondo esterno.

Le monache siciliane, all'interno di monasteri e badie, con creatività e dedizione preparavano dolci di ogni genere, unendo le conoscenze, frutto anche di una importante contaminazione culturale, con ingredienti semplici e genuini della nostra splendida regione, come farina, zucchero, mandorle, pistacchi, frutta e miele.

Tra i dolci più conosciuti preparati dalle monache, si possono menzionare:

Il Trionfo di Gola, una torta "barocca" preparata con pan di Spagna, pasta di mandorle, pistacchi e canditi. Nel capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa "Il Gattopardo" l'autore nel descrivere le abitudini in cucina della nobiltà siciliana del tempo, descrive anche il "Trionfo di gola", dolce irrinunciabile per gli aristocratici siciliani.

Il Cous Cous dolce, nato ad Agrigento grazie alle monache cistercensi del Monastero di Santo Spirito, è un dolce, che trae spunto da ricette di origine nord africana. Le suore hanno saputo creare un dolce dal sapore delicato che valorizza prodotti locali come le mandorle ed il pistacchio. Si dice che il famoso scrittore Leonardo Sciascia fosse ghiotto di questo buonissimo dolce

La Conchiglia di pasta reale, un altro dolce agrigentino elaborato sempre dalle monache cistercensi di Santo Spirito, è un gioiellino di pasta reale con un cuore di zuccata, mandorle e pistacchio.

Frutta Marturana, conosciuta anche come la frutta di Martorana, è un dolce che veniva preparato per la Festa dei Morti. La ricetta che prevede l'utilizzo di mandorle dolci, mandorle amare, zucchero e acqua, fu creata dalle suore benedettine del monastero palermitano “di Martorana” che prendeva il nome dalla fondatrice, la nobildonna Eloisa Martorana.

I Biscotti Ricci, biscotti alla mandorla aromatizzati al limone tipici del Comune agrigentino di Palma di Montechiaro, sono stati resi famosi dal romanzo “Il Gattopardo”. Questi dolci venivano preparati dalle monache Monastero di clausura del Santissimo Rosario già nel XVIII° secolo.

L’Ova murina
,
un dolce nato nella Citta di Sciacca grazie ad una ricetta creata dalle monache del convento della Badia Grande. Per la preparazione di quella che è una vera e propria frittata dolce vengono utilizzati i seguenti ingredienti: uova, zucchero, mandorle tostate e tritate, farina, acqua, olio d’oliva. Per la crema: latte, zucchero, amido. Per il ripieno: cioccolato fondente, conserva di zucca, cannella. Una versione rivisitata di questo dolce viene proposto, con il nome "Minchia di Moro", presso la Trattoria Kamikos di Siculiana. La versione preparata a Kamikos ha un ripieno di ricotta e granella di cioccolato, lo zucchero è sostituto dal miele e all'esterno il dolce è guarnito con miele e granella di pistacchio.

I Cucchiteddi, anche questi tipici dolci saccensi, la cui ricetta è stata elaborata intorno alla fine del XIV° dalle monache di clausura del Monastero di Santa Maria dell'Itria di Sciacca, sono pasticcini glassati a base di pasta di mandorla farcita con la cucuzzata (zuccata), la tipica confettura siciliana, ma di origine araba, realizzata con le zucchine verdi. Il nome cucchiteddu è dato dalla caratteristica forma a cucchiaio.

I Cannoli, famosissimi dolci siciliani apprezzati in tutto il mondo, sono stati concepiti Palermo dalle suore del monastero di Santa Maria di Monte Oliveto, detto della badia Nuova in cui le religiose preparavano questo "motteggio carnevalesco" che aveva come ingredienti principali una scorza fritta, realizzata con farina, l’aggiunta di cacao e la crema di ricotta.

La Cassata, eccellenza siciliana, torta caratterizzata da una base di pan di spagna ricoperta di marzapane e farcita con ricotta, frutta candita e pistacchi.

Li Minni di Sant’Agata, composte da un lieve strato di pasta frolla, ripieno con ricotta di pecora, lavorata con zucchero e arricchita con canditi e cioccolato fondente. Subito dopo la cottura le cassatelle vengono ricoperte da glassa bianca e decorate con una ciliegia candita posta sulla sommità

I Sospiri di Monaca, dolce tipico della pasticceria messinese, sono dolci cremosi a consistenza morbida. La base è costituita da un biscotto di pasta savoiardo tagliato a metà, farcito con la classica crema di ricotta siciliana e arricchito da una guarnitura di frutta candita, ciliegina o una scorza di arancia, con spolverata finale di zucchero a velo.

Li Minni di virgini, piccoli dolci a forma di seno, preparati con pasta di mandorle e farciti con marmellata di ciliegie.

L'incremento dell’arte dolciaria ha caratterizzato monasteri femminili dal XV° al XIX°, le pasticcerie non esistevano e la possibilità di godere della prelibatezza e bontà dei dolci era riservata ad uso esclusivo dei nobili o legata a specifiche occasioni di carattere religioso.

Fortunatamente tutto questo patrimonio gastronomico a partire dal XIX° comincio a diffondersi, anche al di fuori dei conventi, grazie alla nascita delle prime pasticcerie divenendo più accessibile e riuscendo in pochi decenni a divenire parte integrante della cultura culinaria siciliana. Oggi i dolci siciliani concepiti dalla suore sono apprezzati in tutto il mondo.

Le monache siciliane hanno dato alla pasticceria regionale un contributo di fondamentale importanza. Le loro ricette, semplici ma raffinate, ha contribuito alla creazione una tradizione dolciaria unica e inimitabile.

A tessere le lodi al grande lavoro delle monache siciliane e al loro prezioso contributo all'arte pasticcera, è una poesia del '700 che ci racconta dei dolci preparati dalla suore. "Li cosi duci di li batii", è una poesia in vernacolo siciliano, scritta in ottave dall'abate Giovanni Meli, illustre poeta palermitano.

Ecco alcuni interessantisimi versi scritti dal celebre poeta siciliano:

"Oh, vui chi aviti ‘na gran passioni

A li sfinci, pastizzi e turtigghiuni,

Vui puru chi mustrati ammirazioni

Di cosi duci e ni siti manciuni,

Liggiti ora sti versi chio disponi

La mia gulusa Musa arruzzuluni,

Liggitili ‘cu summa attenzioni

Chi a vui su’ didicati sti canzuni.

Musi chi in Elicona vi parati

Di cannola, cassati e cassateddi

Di sfinci, pastizzotti e ravazzati

Cuscusu asciuttu, nucatuli e feddi,

Di milinciani, olivi e capunati

Di minni, impanatigghi, e lasagneddi

Vui curtisi a lodari mi insignati

Li cosi duci chiù famusi e beddi.

Io chi su’ amanti di narratorii

Di cosi duci nun provu miserii

Sempri ni tegnu chini li scrittorii

E in iddi sfogu li me desiderii

E pri ristari a li futuri storii

Cu rimi ora burlischi ed ora serii

Eu vogghiu diri li pregi e li glorii

Di li nostri galanti munasterii.

Dunca Palermu ch’è città filici

Ni lu bon gustu lu primu riluci,

Pititti d’ogni sorti pri l’amici

E di zuccaru e meli iddu produci.

Ci vegna un mali a cu mali ni dici

Iddi su’ lu me spassu e la mia luci:

Criu chi me papà quannu mi fici,

Era inzitatu supra cosi duci."

Se ne vuoi sapere di più sulla tradizione dolciaria siciliana e sulle poesie dell'abate Meli, vieni a trovarci presso la nostra Trattoria Tipica Siciliana Kamikos nel centro storico di Siculiana in Provincia di Agrigento. Tra una portata e l'altra, oppure dopo il caffe o un sorso del nostro Rosolio siciliano, per noi sarà un vero piacere parlare di Sicilia, di memoria e tradizioni.

Ti Aspettiamo!

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I Sicani: il caldo abbraccio di un popolo e del suo territorio!

SICANI

I Sicani sono un'antica popolazione che ha abitato la Sicilia centro-meridionale e sud occidentale, lasciando un'importante testimonianza della sua cultura e civiltà. Nel corso dell’età del ferro la loro civiltà trova riscontri in necropoli e abitati che interessano aree che dalla Costa Sicana (Siculiana, Montallegro, Cattolica Eraclea) e dell'interno, in particolare viene attribuita al popolo sicano la cultura denominata di "Polizello - Sant’Angelo Muxaro", diffusa dall’entroterra della Provincia di Agrigento.

La Capitale e Città roccaforte dei Sicani era Kamikos (Càmico), sito legato alla figure del re Cocalo e a quella del famoso architetto greco Dedalo, la storia del sovrano e della Città sicana si intrecciano con la mitologia greca con racconti che rafforzano ulteriormente, da un punto di vista storico-culturale, il legame tra la Grecia e la Sicilia.

Numerosi sono stati gli storici che si sono espressi sulla localizzazione di Kamikos, alcuni l'hanno individuata nei territori di Sciacca e Caltabellotta, anch'essi in Provincia di Agrigento, ma le evidenze archeologiche la collocherebbero in territorio di Sant'Angelo Muxaro, mentre secondo lo storico e geografo Filippo Cluverio, è il Borgo di Siculiana ad essere sorto sulle rovine dell'antica Càmico.


Oggi, i Comuni sicani della provincia di Agrigento e Palermo costituiscono un territorio ricco di storia, cultura e natura, che, anche attraverso politiche di rete ed operatori turistici qualificati, offrono ai visitatori esperienze uniche ed indimenticabili.

Un territorio da scoprire

Il territorio sicano si estende dalla costa, del mare cristallino ed incontaminato di Siculiana, fino all'interno della Provincia di Agrigento, toccado la Provincia di Palermo, attraversando un paesaggio variegato che comprende, oltre ad une delle coste più belle e selvagge di Sicilia, montagne, colline, pianure. I Comuni sicani sono caratterizzati da una variegata impronta storico culturale e da architetture antiche e suggestiva, che si fondono armoniosamente con la bellezza del paesaggio circostante. Produzioni artiginalai ed agricole di qualità, cantine, allevamenti e un'offerta turistico-ricettiva variegata ed armonica con il contesto, rendono ancor più prezioso questo territorio.

Un territorio da vivere

I Sicani, popolo e territorio, sanno accogliere l'ospite come una persona di famiglia o un amico di sempre, proponendo la semplicità della quotidianità dei borghi e di chi li vive, la bellezza del contesto naturale, cultura, tradizione ed incantando con infinite storie da raccontare ed emozioni da condividere.

Un territorio che mette al centro memoria, territorio e valori umani.

Un territorio per tutti

I Sicani offrono proposte turistiche per tutti i target. Gli appassionati di storia e archeologia potranno visitare i numerosi siti archeologici, tra cui il Parco Archeologico di Agrigento, la Valle dei Templi. Gli amanti della natura potranno esplorare le montagne, le colline e le coste del territorio, praticando trekking, mountain bike, equitazione o semplicemente rilassandosi in spiaggia anche all'interno di meravigliosi contesti naturalistici come la Riserva Naturale di Torre Salsa, che ricade nel territorio del Comune di Siculiana, la Riserva Naturale Foce del Fiume Platani e la Scala dei Turchi. I curiosi potranno scoprire le tradizioni e le usanze locali, partecipando a eventi e manifestazioni culturali o affidandosi, per vivere in maniera più intensa il territorio, alle guide naturalistiche o turistiche che operano nell'area, o semplicemente chiacchierando con gli abitanti del luogo.

Turismo esperienziale

Negli ultimi anni, i Comuni sicani, grazie anche al prezioso lavoro di rete del Gal Sicani - Distretto rurale di qualità, hanno sviluppato numerose proposte di turismo esperienziale, che consentono ai visitatori di vivere il territorio in modo coinvolgente e autentico. Tra queste, si segnalano:

  • Tour guidati alla scoperta dei borghi sicani, con degustazioni di prodotti tipici e visite a musei e siti archeologici.
  • Escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo alla scoperta della natura del territorio.
  • Laboratori esperienziali e corsi di cucina, artigianato e attività artistico/manuali legate alle tradizioni locali.
  • Partecipazione a feste e sagre popolari.

I Sicani: la proposta turistica ideale

I Sicani sono la proposta turistica ideale per chi vuole vivere un'esperienza indimenticabile in Sicilia. Un territorio ricco di storia, cultura e natura, che offre al visitatore un'esperienza unica e coinvolgente.

Se vuoi conoscere la Sicilia "Sicana" contattaci, vieni a soggiornare nella nostra Casa Vacanze, sapremo darti tutte le indicazioni ed i consigli per vivere al meglio questo territorio.

La Sicilia regina delle regioni europee dell’enogastronomia

SICILY GASTRONOMY


Una bellissima notizia per la nostra Regione e per il settore turistico-ricettivo. Sarà la Sicilia, infatti, a fregiarsi dell'importantissimo titolo di “Regione europea della gastronomia 2025“, il prestigioso riconoscimento, che ha rilevanza internazionale, è stato riconosciuto dall’International Institute of Gastronomy, Culture, Arts and Tourism (Igcat).

La nostra isola, tra l'altro, è la prima Regione italiana ad essere riuscita a ricevere il titolo che la incorona regina delle regioni europee per l'enogastronomia.

L'importante risultato si aggiunte al dato riportato dalle classifiche di TasteAtlas relativo alle migliori cucine del mondo che analizza pietanze, luoghi, prodotti ed ingredienti, con focus anche sui ristoranti e luoghi di interesse storico culturale. I dati sono emersi da una ricerca effettuata su oltre trecentomila valutazioni effettuate dagli utenti, per quanto riguarda le ricette e le pietanze, mentre sono state circa centomila le valutazioni analizzate per decretare il top tra prodotti e materie prime.

Dall'incrocio dei dati si è arrivati a decretare le proposte gastronomiche più apprezzate a livello mondiale. L'Italia si è classificata la primo posto grazie alla Pizza che ha fatto la differenza ai fini del raggiungimento dell'eccezionale risultato.

PASTA CON LE SARDE

Notizie come queste da un lato sono incoraggianti per la nostra economia e per le imprese che operano in Sicilia, dall'altro rappresentano l'ennesima conferma della qualità dei prodotti regionali e della proposta enogastronomica degli operatori del settore.

Curiosità!
Ecco alcuni dei piatti siciliani più apprezzati dagli utenti dei 4 continenti secondo i dati di TasteAtlas:

Cannoli,

Pasta alla Norma,

Granita, Caponata,

Pasta con le sarde, Panelle,

Spaghetti al nero di Seppia,

Se apprezzi la cucina siciliana, molti di questi piatti li puoi trovare anche presso la nostra Trattoria tipica

Ci trovi nel centro storico di Siculiana in Provincia di Agrigento a pochi km dalla bellissima Valle dei Templi, dalla Scala dei Turchi e dalla Riserva Naturale di Torre Salsa

Ti aspettiamo!

Territorio, tradizione e gusto: la Sicilia dei vini

Sicilian wine

La Sicilia è una terra ricca di storia, cultura e tradizioni, che si riflettono anche nella sua produzione vinicola. L'isola vanta infatti una lunga tradizione enologica, che affonda le sue radici nell'antichità.

La Sicilia è una terra vocata alla viticoltura, grazie al suo clima mite, al terreno fertile e alla presenza di numerosi vitigni autoctoni. Tra questi, i più importanti sono il Nero d'Avola, il Nerello Mascalese, il Grillo, il Catarratto e il Moscato di Pantelleria.

I vini siciliani sono apprezzati in tutto il mondo per la loro qualità e il loro carattere. Sono vini intensi e profumati, che esprimono al meglio il terroir dell'isola.

Anche il territorio siculianese vanta un passato ed un presente legato a produzioni vinicole di qualità. Il primo stabilimento del Borgo nacque nel 1875 ed apparteneva alla famiglia Basile, che si era specializzata, oltre al vino, anche nella produzione di "Cognac", di "Marsala Vergine" e della "Malaga Rosea". La produzione e commercializzazione dei prodotti Basile durò fino al 1918. Il secondo appartenne alla famiglia Campo, nello specifico al Dottore Giuseppe Campo, marito di Vincenzina Agnello, figlia del barone Vincenzo Agnello, agli inizi del 1900.

Decenni dopo, nel 1972, fu costruita in C.da Garebici, alle spalle della località balneare di Siculiana Marina, la cantina dell'Azienda Agricola Cooperativa "Torre Salsa" La realizzazione permise agli agricoltori associati del territorio di trasformare le pregiate uve dei loro poderi in un prodotto destinato direttamente al consumatore, interrompendo così la tradizione che vide per decenni nella Sicilia la fornitrice di vini sfusi da " Taglio" richiesti ed usati anche all'estero per migliorare la qualità di altri vini.
Le uve conferite alla cantina provenivano tutte dai vigneti degli agricoltori associati, siti nella zona dell'agrigentino. I vitigni coltivati erano quelli considerati dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura: Trebbiano, Catarratto e Ansonica (inzolia) per i bianchi; Calabrese, Nerello Mascalese Frappato di vittoria per i rossi.


Vino siculiana

La coltivazione delle stesse varietà in tutta la zona permise di ottenere dei vini le cui caratteristiche essenziali rimanevano costanti, con le sole variazioni di annata. Tra i vini più apprezzati prodotti dalla cantina si ricordano il "Noè" ed il "Vossia". Dopo gli anni 80, con il fallimento della cooperativa, si concluse questa importantissima esperienza.

Il capitolo delle produzioni di qualità si riattiva, intorno al 2000, con una nuova ed interessantissima pagina scritta dall'imprenditore Roberto Caruana e la sua Cantina Relais "Baglio Caruana" sita nel territorio siculianese, alle porte della Riserva Naturale di Torre Salsa.
La scelta del biologico è centrale per la cantina, che considera questo approccio come sinonimo di qualità. I vini biologici sono infatti prodotti dai sapori genuini, espressione veritiera del territorio. La resa per ettaro di coltivazione è nettamente inferiore a quella che fa uso di prodotti chimici come diserbanti o fertilizzanti, ma questo è l'unico metodo per esprimere l'emozione dei sapori veri della natura.

La cantina Baglio Caruana coltiva 20 ettari di vigneti, dislocati per lo più attorno all'azienda e alcuni nei pressi della riserva di Torre Salsa. I vitigni coltivati sono sia autoctoni che internazionali, tra cui Fiano, Nero d'Avola, Grillo, Cabernet Sauvignon e Chardonnay.

I vini prodotti dalla cantina Baglio Caruana sono apprezzati in tutto il mondo. L'azienda esporta infatti il 50% della sua produzione, principalmente in Europa e Stati Uniti.

Vino torre salsa

Presso la Trattoria Kamikos, abbiamo il piacere di proporre ai nostri ospiti i vini prodotti dalla cantina:

Il Grillo Crucianella, un vino fresco e sapido, con un bouquet floreale e fruttato. Il Vilucchio, un blend di Cabernet Sauvignon e Merlot, con una buona struttura e un'armonia gustativa che lo rende importante. La Ginestrella, un blend tra Grillo e Chardonnay.
La Cantina Relais Baglio Caruana è un luogo delizioso, sospeso nel tempo, che vale la pena visitare, l'azienda offre infatti visite guidate ai vigneti e degustazioni dei vini.

Altra esperienza che vale la pena di menzionare è quella della giovanissima Azienda di Calogero Caruana, con sede nel limitrofo Comune di Montallegro, si trova nelle immediate vicinanze della Riserva Naturale di Torre Salsa. Calogero è un giovane vignaiolo che ha deciso di tornare in Sicilia dopo aver avuto diverse esperienze lavorative presso diverse cantine italiane. Con impegno e dedizione coltiva i suoi terreni valorizzando vitigni autoctoni come il Grillo, l'Inzolia, il Catarratto e il Nero d'Avola, con un approccio enologico semplice e minimalista.

Cantine siculiana

I vini di Calogero sono vini artigianali che sanno di memoria e di territorio, due valori molto cari alla family di Kamikos che li valorizza all'interno della propria trattoria.

Riteniamo di fondamentale importanza la valorizzazione dei vini siciliani e naturalmente non possiamo che dare il giusto valore a quelli che sono figli del nostro territorio, anche attraverso approfondimenti come questo post che riteniamo utili a quanti desiderano conoscere meglio questo meraviglioso tratto della "Costa Sicana", la sua storia e i suoi prodotti.

E sin qui giunti, visto che di enologia si parla, ci troveremo sicuramente tutti d'accordo nell'affermare che a tavola un calice di buon vino non può assolutamente mancare, che sia bianco o rosso, fermo o mosso il vino da calore e vigore all'abbraccio che stringe ogni singola portata degustata dai nostri ospiti.

E qundi l'invito è d'obbligo. Vieni a trovarci a Kamikos, nel Borgo di Siculiana, troverai una selezione di vini locali e siciliani.

La nostra trattoria è il luogo ideale per gustare la cucina tradizionale siciliana in un ambiente accogliente e familiare.

LA TRADIZIONE DEI ROSOLI SICILIANI: UN ASSAGGIO DI AUTENTICITA' PRESSO LA TRATTORIA KAMIKOS

Oggi vogliamo raccontarvi la storia e la tradizione dei rosoli siciliani, autentici tesori tramandati di generazione in generazione dalle nostre nonne.

Il rosolio, una bevanda alcolica aromatizzata, è una delle specialità più amate della Sicilia. Presso la Trattoria Kamikos, siamo orgogliosi di offrire rosoli preparati con cura e dedizione, in particolare il rosolio al finocchietto selvatico e il rosolio all'alloro e finocchietto selvatico. Questi due ingredienti, tipici della nostra terra, conferiscono ai nostri rosoli un gusto unico e inconfondibile.

typical Sicilian products

La preparazione dei rosoli è un'arte che richiede pazienza e maestria. Le nostre nonne, custodi della tradizione, dedicavano ore alla selezione delle erbe aromatiche e alla macerazione degli ingredienti. Il finocchietto selvatico, con il suo aroma fresco e leggermente anisato, si sposa perfettamente con l'alloro, conferendo ai nostri rosoli un equilibrio di sapori straordinario.

Ma cosa rende i rosoli siciliani così speciali? Oltre alla loro deliziosa fragranza, i rosoli sono spesso abbinati a piatti e dolci della cucina tipica siciliana. L'accostamento di un bicchiere di rosolio con un cannolo siciliano, ad esempio, crea un connubio di sapori che esalta le caratteristiche di entrambi. Inoltre, i rosoli possono essere gustati come aperitivo o digestivo, accompagnando piatti di pesce fresco o prelibatezze a base di carne.

E ora, un invito speciale a tutti voi: venite a trovarci a Kamikos, nel centro storico di Siculiana, per provare le nostre pietanze e per fare un brindisi con i nostri rosoli. La nostra trattori è il luogo ideale per gustare piatti tradizionali preparati con ingredienti freschi e genuini, e per vivere un'esperienza culinaria indimenticabile.

Vi aspettiamo con gioia per farvi assaporare, oltre ai tradizionali rosoli siciliani, anche i nostri amari ed i nostri limoncelli e per condividere con voi la passione per la nostra nostra cultura gastronomica.

Prenotate il vostro tavolo a Kamikos e lasciatevi conquistare dai sapori e dai colori di Sicilia


FARINE DI GRANI ANTICHI: UN VIAGGIO NELLA TRADIZIONE GASTRONOMICA SICILIANA

Grani antichi siciliani

La Sicilia è una terra ricca di tradizioni culinarie uniche, uno degli elementi che rende la sua cucina ancora più speciale è l'uso delle farine di grani antichi per la preparazione di pane e pasta. In questo post, esploreremo le ragioni per cui vale la pena gustare la pasta realizzata con queste farine e scopriremo due aziende siciliane che abbiamo deciso di valorizzare qui alla Trattoria Kamikos:

Le Aziende sono Altamore e Seminiamo.

Le farine di grani antichi sono prodotte utilizzando varietà di grano coltivate per secoli senza subire modifiche genetiche. Questi grani, in particolare il Perciasacchi, il Russello ed il Senatore Cappelli, offrono un sapore e una consistenza unici alla pasta, inoltre, sono ricchi di nutrienti e hanno un basso contenuto di glutine, rendendoli una scelta ideale per quanti seguono una dieta equilibrata

Pasta siciliana

L'Azienda Altamore di Giuliana è una delle eccellenze siciliane nella produzione di farine di grani antichi. Situata nella pittoresco Comune di Giuliana, in Provincia di Palermo, questa azienda si dedica prevalentemente alla coltivazione di grani antichi Senatore Cappelli bio e alla produzione di farine di alta qualità. La loro attenzione per la tradizione, la sostenibilità e la cura nella lavorazione dei grani si riflettono nel gusto eccezionale della pasta di grano Senatore Cappelli prodotta che portata a tavola dà una marcia in più a nostri primi piatti di carne, di pesce e vegan.

grano siciliano

L'Azienda Seminiamo di Enna a l'altro produttore che valorizziamo nella nostra Trattoria. Con una passione per la tradizione agricola e un impegno per la sostenibilità, l'azienda coltiva i grani antichi con metodi tradizionali, preservando così la loro autenticità e qualità. Le paste di farina Perciasacchi e Russello prodotte da questa azienda sono utilizzate nella nostra trattoria per creare piatti unici e deliziosi apprezzatissimi dai nostri ospiti.

La pasta realizzata con le farine di grani antichi rappresenta un vero tesoro della tradizione gastronomica siciliana, la sua consistenza al dente e il sapore ricco e avvolgente rendono ogni boccone un'esperienza indimenticabile.

Presso la Trattoria Kamikos, siamo orgogliosi di offrire ai nostri clienti la possibilità di assaporare i primi piatti tradizionali siciliani preparati con queste farine, come la pasta con le sarde, alla Norma, con buzzonaglia di tonno e olive nere oppure una "veganissima" busiata con i tinniruma (foglie delle tipiche zucca da minestra siciliana).

Le ragioni sopra esposte e la qualità dei prodotti delle aziende su cui abbiamo deciso di puntare, ha convinto noi e la nostra clientela. Le paste da noi utilizzate rappresentano un elemento essenziale per la creazione di piatti autentici e gustosi legati alla memoria e al territorio!

Venite a trovarci alla Trattoria Kamikos, prenotate il vostro tavolo, e lasciatevi conquistare dai sapori unici della pasta realizzata con queste farine pregiate.

CUDDIRUNI SICULIANESE: TRADIZIONE, MEMORIA E CUCINA AUTENTICA SICILIANA

Lu Cuddiruni è una tipica pietanza di Siculiana che racchiude in sè i sapori della storia e la sapienza delle massaie tradizionali. Si tratta di una focaccia particolare farcita con ingredienti poveri e chiusa da due lati da un impasto particolare. Il termine Cuddiruni deriva dal greco e in origine indicava appunto una sorta di "focaccia". La ricetta classica prevede un impasto tipico fatto di farina, acqua, lievito, sale e olio. Successivamente le massaie caddiavanu l'impasto, ovvero lavoravano con le mani la pasta, aggiungendo dell'olio extravergine d'oliva in modo da rendere l'impasto abbastanza molliccio.

Alcune varianti della caddiatura prevedevano l'utilizzo di un po di succo di limone e un cucchiaino di bicarbonato, oltre all'olio d'oliva. La pasta doveva lievitare per circa un'ora; tuttavia dopo mezz'ora veniva interrotta la lievitazione per essere caddiata cioè lavorata con le mani.

Dopo la caddiatura si lasciava lievitare l'impasto - molliccio - per un'altra mezz'ora. Tradizionalemente la pasta veniva fatta riposare al caldo: spesso si utilizzava una coperta pesante. Prima della lievitazione, dopo l'impasto, con il coltello si incideva una croce e si recitava la seguente formula propiziatoria: " Signuri, Signuri finu ad ora haju fattu iu, ora facìti Vu" (traduz. Signore, Signore fino ad ora ho fatto io, ora fate Voi), altre massaie recitavano il Padre Nostro in sostituzione di tale formula. La pasta sarà pronta quando aumenterà quasi del doppio e battendovi sopra delicatamente darà un rumore di vuoto.

Il ripieno classico è composto da patate tagliate a rondelle, cipolle e un pò di pomodoro pelato. Il tutto viene condito con olio, pepe, origano e basilico. Esistono altre varianti del ripieno: quella composta da patate, cipolla, pomodoro e acciughe; oppure quella composta da patate e ricotta, o ancra da broccoli e patate o broccoli e salsiccia.

Oggi presso le rosticcerie locali è possibile trovare anche la variante composta da ricotta e spinaci o addirittura con la mortadella. Lu Cuddiruni siculianisi lo ritroviamo non solo a Siculiana ma anche anche in altre località dell'agrigentino, ma è difficile trovarlo in altre zone dell'isola. Una caratteristica fondamentale della sua preparazione, oltre la caddiatura, è l'immissione del ripieno a crudo. Quindi le patate, la cipolla e il pomodoro vanno inseriti a crudo e poi direttamente a infornati. Pronta la pasta la si spiana in una teglia, precedentemente unta con dell'olio d'oliva, successivamente si adagia il ripieno a crudo e infine lo si copre interamente con un altro strato di pasta. A questo punto il Cuddiruni può essere infornato. C'è chi aggiunge sopra un pò di formaggio o di pan grattato, per renderlo ancor più croccante esternamente. Il Cuddiruni una volta preparato dalle sapienti mani delle massaie, veniva cotto nel forno rigorosamente a legna; tuttavia in antichità veniva adagiato su qualche foglia - sovente di fico - e cotto direttamente sulla brace. E' indicativo in tal senso un vecchio detto popolare siculianese che recità più o meno così: " Ognunu tira i brascia pi u so cuddiruni " ( ognuno pensa per sè, oppure ognuno porta acqua al proprio mulino). Letteralmente ognuno prepara la brace per la propria focaccia).

Oggi per comodità viene preparato direttamente su una teglia e infornato. In ogni modo il risultato sarà un'autentica goduria per il palato: una pietanza dagli ingredienti semplici ma dal profumo incredibilmente unico.

Chiunque si trovi a Siculiana non può non assaggiare questa antica, ma sempre attuale prelibatezza.

In occasioni speciali è possibile assaggiarlo anche presso la nostra Trattoria Kamikos.

Agli ospiti della nostra Casa Vacanze consigliamo sempre dove trovare il migliore cuddiruni di Siculiana


Ingredienti per due teglie circa.

Per la preparazione dell'impasto occorre:

- 750 g di farina rimacinato + 250 g di farina 00

- lievito di birra quanto basta

- acqua tiepida

- sale

-olio extravergine d'oliva

Per la farcitura gli ingredienti possono essere molteplici a seconda dei gusti, ma di solito consistono in:

- 2 o 3 cipolle

- pomodoro pelato quanto basta

- patate tagliate a rondelle

- sale, origano, pepe e basilico

Per le varianti è possibile aggiungere le acciughe, oppure la ricotta o i broccoli.

Nel Comune di Siculiana è stata promossa anche una Sagra per valorizzare questo prodotto da forno "sicano" eccellenza della Costa Sicana. Guarda il video della "Sagra du Cuddiruni siculianese"

Fonte: #MeTe - Museo della Memoria e del Territorio


LA SICILIA, UN VIAGGIO TRA LETTERATURA E CUCINA

La Sicilia è una terra ricca di storia, cultura e tradizione, e questi elementi si riflettono anche nella sua cucina, che è un vero e proprio scrigno di sapori e profumi. Non è un caso, quindi, che la letteratura siciliana abbia spesso celebrato la cucina isolana, creando parallelismi e collegamenti che vanno ben oltre la semplice citazione di un piatto o di un ingrediente.

LA CUCINA SICILIANA COME SIMBOLO DELL'IDENTITÀ SICILIANA

La cucina siciliana è spesso vista come un simbolo dell'identità siciliana. I suoi piatti, infatti, sono frutto di una lunga storia di contaminazioni culturali, che hanno dato vita a un'arte culinaria unica e originale. Questo aspetto è ben rappresentato dalla letteratura siciliana, che spesso utilizza la cucina siciliana come metafora della complessità e della ricchezza della cultura isolana.

LA CUCINA SICILIANA COME FONTE DI ISPIRAZIONE

La cucina siciliana è anche una fonte di ispirazione per molti scrittori siciliani. I suoi sapori e profumi sono spesso utilizzati per creare atmosfere e suggestioni evocative. Un esempio emblematico è il romanzo "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, in cui la descrizione dei banchetti e delle feste siciliane è un elemento fondamentale della narrazione.

IL GATTOPARDO

Il Gattopardo è un romanzo del 1958 scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il romanzo racconta la storia della famiglia Salina, un'antica famiglia aristocratica siciliana, nel periodo che va dalla fine del Risorgimento alla Prima guerra mondiale. La cucina siciliana è un elemento importante del romanzo. I piatti tipici siciliani, come la pasta alla Norma, la caponata e la cassata, vengono spesso citati per descrivere la vita quotidiana dei personaggi e la loro identità siciliana. In particolare, la descrizione del banchetto di nozze di Angelica, la figlia del principe Salina, è un vero e proprio inno alla cucina siciliana. Il banchetto è un'occasione per riunire la famiglia e gli amici, e per celebrare la bellezza e la ricchezza dell'isola.

I MONSU'

I Monsù, o Monzù, dal francese Monsieur le Chef, erano i cuochi francesi che furono introdotti in Sicilia nel XVII° secolo. I Monsù erano maestri della cucina francese, che seppero rielaborare le loro conoscenze grazie ai sapori e alle tradizioni siciliane in cucina e all'utilizzo dei prodotti dell'isola. I Monsù hanno avuto un ruolo importante nella diffusione della cucina siciliana nel mondo. I loro piatti sono oggi considerati classici della cucina italiana.

La letteratura e la cucina siciliana sono due mondi che si intrecciano e si influenzano a vicenda.

La cucina siciliana è spesso un elemento fondamentale della narrazione letteraria, e la letteratura, a sua volta, contribuisce a diffondere e celebrare la ricchezza e la varietà della cucina isolana.

Se sei un amante della cucina siciliana, ti consiglio di organizzare un viaggio in Sicilia per provare i suoi sapori autentici, frutto di un magico processo di contaminazione culturali che abbraccia greci, romani, arabi, spagnoli e francesi.

Ti senti già il sapore della Sicilia in bocca? Immagina di gustare la pasta alla Norma, con il suo sugo di pomodoro, melanzane e ricotta salata. Oppure la caponata, con le sue melanzane, pomodori, capperi, olive e cipolle. O ancora i dolci siciliani ed il cannolo con la sua ricotta buonissima e profumata.

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